Tutto sulla psoriasi
La psoriasi è una malattia cronica della pelle responsabile della comparsa in qualsiasi punto del corpo di placche rosse e squamose. Può ridurre la qualità della vita di che ne soffre, ma per fortuna esistono trattamenti efficaci per controllarla.
Che cos'è la psoriasi?
Tutto quello che devi assolutamente sapere
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica che coinvolge la pelle e le unghie e si accompagna ad una serie di comorbidità.
L'infiammazione si manifesta nella pelle mediante chiazze localizzate o generalizzate. Tali chiazze possono essere rosse (sulla pelle caucasica) o scure (sulle carnagioni più scure), nonché causare prurito e presentare un aspetto scaglioso e squamoso.
La psoriasi cronica è una patologia che dura tutta la vita. I periodi in cui compaiono le placche sono denominati esacerbazioni, mentre quelli in cui le medesime scompaiono sono noti come fasi di remissione. La scomparsa delle placche non implica necessariamente la risoluzione della psoriasi, poiché tale risoluzione è temporanea. Le fasi di esacerbazione e remissione, infatti, fanno parte del normale decorso clinico della psoriasi.
L'infiammazione da psoriasi può colpire sia le unghie (psoriasi ungueale) che le articolazioni e le inserzioni tendinee (psoriasi artropatica).
Inoltre, le persone affette da psoriasi sono più esposte ad altre patologie croniche, come il diabete e le malattie cardiovascolari, motivo per cui la diagnosi precoce e il corretto trattamento di tali disturbi da parte del medico è di estrema importanza per prevenirne la progressione.
La psoriasi incide sulla vita quotidiana di chi ne soffre con ripercussioni pesanti a livello sia fisico che emotivo e sociale. Inoltre, l'esclusione sociale, la discriminazione e la stigmatizzazione hanno un forte impatto sulla persona affetta da psoriasi e sulla sua famiglia.
La psoriasi si manifesta in modo universale. Tale patologia può iniziare a qualsiasi età, ma di norma non compare prima dei 10 anni. È più probabile che insorga tra i 15 e i 30 anni. Negli adulti, la prevalenza della psoriasi varia tra lo 0,17% in Asia orientale e il 2,5% in Europa occidentale. La psoriasi ha la stessa incidenza nei due sessi. Si stima che circa 60 milioni di persone soffrano di psoriasi in tutto il mondo.
La psoriasi non è contagiosa. Le lesioni provocate dalla psoriasi non sono infettive.
Qual è la causa della psoriasi?
L'esatta causa della psoriasi è sconosciuta, sebbene esistano prove della predisposizione genetica a tale malattia. Il possesso di alcuni antigeni leucocitari umani (HLA) di classe I, in particolare l'HLA-Cw6, è associato a un'età di insorgenza precoce e a una storia familiare positiva.
La psoriasi può essere provocata anche da fattori scatenanti esterni ed interni, tra cui traumi lievi, scottature solari, infezioni, assunzione di farmaci sistemici e stress.
Il ruolo del sistema immunitario nello sviluppo della psoriasi
La funzione del sistema immunitario è quella di difenderci dalle infezioni e da altre aggressioni esterne. Nella psoriasi, il sistema immunitario si attiva in modo squilibrato. Di conseguenza, il turnover cellulare della pelle è accelerato. Normalmente, alcune di queste cellule, i cheratinociti, subiscono un processo di rinnovamento (ovvero, muoiono e vengono sostituiti da nuove cellule) circa ogni 28 giorni. Nelle persone affette da psoriasi, il turnover cellulare è circa 10 volte più veloce. Questo fa sì che i cheratinociti si accumulino e formino delle chiazze rialzate di colore rosso o delle spesse placche coperte di squame.
Come si diagnostica la psoriasi?
L'aspetto della psoriasi a placche, peraltro la tipologia più diffusa, è piuttosto tipico, per cui il medico molto probabilmente sospetterà tale diagnosi semplicemente esaminando la pelle. Tuttavia, quando le lesioni non sono tipiche o in caso di dubbio, si procede a prelevare un campione di pelle e ad analizzarlo (biopsia) per confermare che si tratta effettivamente di psoriasi.
Psoriasi a placche: 9 persone su 10 affette da psoriasi soffrono di questa tipologia. Si caratterizza per la presenza di zone di pelle rialzata e arrossata coperta da scaglie biancastre o argentate. Le dimensioni sono variabili e vanno da piccole chiazze a grandi placche che possono coprire un'ampia superficie corporea. Sono spesso pruriginose e dolorose, possono inoltre fessurarsi e sanguinare.
La psoriasi può verificarsi in qualsiasi parte del corpo, sebbene le sedi tipiche in cui si manifesta siano i gomiti, le ginocchia, il cuoio capelluto e la regione lombo-sacrale. Di norma, la psoriasi è simmetrica, ovvero se compare su un gomito è probabile che appaia anche sull'altro. Altre sedi che possono essere interessate sono le unghie, le pieghe cutanee, i palmi delle mani e le piante dei piedi. Del resto, come già detto, la psoriasi può colpire qualsiasi zona della pelle, anche le mucose (sviluppandosi, ad esempio, all'interno della bocca).
Altre tipologie di psoriasi
Oltre alla psoriasi a placche, ne esistono di altri tipi:
- Psoriasi guttata. È la forma più frequente nei bambini e negli adolescenti. Si manifesta sotto forma di piccole chiazze rossastre a forma di goccia (da cui il nome) e placche localizzate principalmente su tronco, braccia e gambe, sebbene si possano formare in qualsiasi punto della pelle. L'insorgenza di tale tipologia di psoriasi è associata a un'infezione da streptococco delle vie respiratorie superiori e a precedenti sintomi cutanei. Di norma, insorge a seguito di un'infezione solitamente localizzata nella gola.
- Psoriasi pustolosa. Tale tipologia di psoriasi si manifesta sotto forma di pustole (vescicole con liquido non infetto) che possono interessare zone circoscritte, come i palmi delle mani, o l'intera superficie del corpo.
- Psoriasi eritrodermica o eritrodermia psoriasica. È la tipologia di psoriasi più grave, anche se è molto rara. Può causare forte prurito e dolore, l'intera (o quasi) superficie cutanea diviene arrossata, si sfalda e inizia a cadere a strati. Inoltre, si possono registrare stati febbrili e malessere generale.
La psoriasi e altre malattie
La psoriasi può essere associata ad altre malattie. Si ritiene che 7 persone su 10 affette da psoriasi soffrano di almeno un'altra patologia correlata (nota come comorbidità).
Alcune delle malattie che possono essere associate alla psoriasi sono la psoriasi artropatica, il diabete, le malattie cardiovascolari (come l'infarto miocardico o l'angina pectoris), l'ipertensione, la dislipidemia e il fegato grasso.
Inoltre, si è scoperta una correlazione anche tra la psoriasi e diverse malattie autoimmuni, quali l'alopecia areata, la celiachia, la sclerosi sistemica, la malattia di Crohn, la colite ulcerosa e la vitiligine.
Gravità della psoriasi
Per determinare la gravità della psoriasi, esistono diversi indici che considerano diversi aspetti della malattia. Uno degli indici più utilizzati dai dermatologi è l'indice numerico denominato PASI (dall'inglese, Psoriasis Area and Severity Index), che valuta l'intensità e l'estensione delle placche di psoriasi. Avere delle placchette sui gomiti non è la stessa cosa che presentare numerose placche di grandi dimensioni che causano prurito. In base al punteggio ottenuto, il medico stabilirà se la psoriasi debba classificarsi come lieve o moderata-grave. Ciò aiuterà il medico a determinare il percorso terapeutico più appropriato in ogni caso.
Impatto sulla qualità di vita
Inoltre, in fase di valutazione della psoriasi è importante analizzare in che modo il paziente affronta tale situazione ed è in grado di convivere con essa. Se la psoriasi colpisce delle aree del corpo visibili e la persona lavora a contatto con il pubblico, potrebbe avere la sensazione che tale malattia stia influenzando in modo significativo la qualità della propria vita. Una persona che, invece, lavora con il corpo completamente coperto potrebbe non essere così preoccupata. Nessuno conosce meglio le ripercussioni della patologia sulla qualità di vita di chi ne soffre in prima persona.
È possibile prevenire la psoriasi?
La psoriasi non può essere prevenuta. Tuttavia, sono stati identificati diversi fattori scatenanti (ad esempio, obesità, fumo e alcune infezioni, quali tonsillite o parodontite, nonché stress). Comprendere e ridurre al minimo tali fattori scatenanti può essere di grande aiuto nella gestione della psoriasi.
Come si tratta la psoriasi?
La psoriasi è una malattia cronica che di solito richiede un trattamento per tutta la vita. Poiché la causa di tale malattia è ancora sconosciuta, il trattamento disponibile serve solo per controllarne le manifestazioni e i sintomi. Esistono diverse opzioni di trattamento per la psoriasi, come i trattamenti topici (applicati esternamente sulla pelle), la fototerapia (con raggi UV) o le terapie sistemiche.
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Domande frequenti sulla psoriasi
La psoriasi colpisce più di 60 milioni di persone in tutto il mondo.
Interessa uomini e donne allo stesso modo e si verifica più comunemente negli adulti che nei bambini. La psoriasi può insorgere a qualsiasi età. Sebbene da alcuni studi sia emerso che l'età media di insorgenza della psoriasi sia 33 anni e che il 75% dei casi si sia verificato prima dei 46 anni, altre ricerche hanno suggerito che la malattia presenta un picco bimodale di insorgenza: il primo è compreso tra i 16 e i 22 anni, il secondo tra i 57 e i 60 anni.
La psoriasi ha una componente ereditaria. Ciò significa che se una persona è affetta da psoriasi, i rispettivi figli avranno maggiori probabilità di soffrirne rispetto agli altri. Tuttavia, esistono anche altri fattori determinanti. I fattori di rischio più importanti per la psoriasi sono l'obesità, il fumo, il consumo di alcol, le infezioni, lo stress e l'assunzione di alcuni farmaci.
No, la psoriasi non non lo é, né per contatto né tramite altre modalità di trasmissione.
No, la psoriasi non si può curare. Attualmente, non esiste un trattamento in grado di eliminare tale malattia. Tuttavia, esistono numerosi farmaci che consentono di controllarne i sintomi e che permettono di condurre una vita normale.
La maggior parte delle persone soffre di una psoriasi lieve, controllabile semplicemente adottando alcune misure (come l'idratazione quotidiana della pelle) e applicando farmaci topici.
Tuttavia, in alcune persone, la malattia colpisce un'area cutanea più ampia o le articolazioni o, ancora, ha un impatto significativo in termini di benessere e qualità della vita. In tali casi, la psoriasi va trattata mediante la somministrazione di altri farmaci sotto forma di compresse o per iniezione. Sono disponibili trattamenti adeguati ed efficaci per ogni persona e per ogni tipo di psoriasi.
La psoriasi è una malattia visibile, per cui può influire sulla qualità della vita. Tuttavia, non ha lo stesso impatto su tutte le persone. Dipende da molti fattori, come l'estensione e l'intensità della malattia, l'ambiente sociale e la personalità di chi ne soffre. Non di rado provoca ansia e depressione. Per migliorare la qualità di vita è importante seguire il trattamento prescritto dal medico in modo tale da allungare al massimo i tempi di remissione e ridurre il rischio di insorgenza di altre malattie legate alla psoriasi.
Non si conosce. È impossibile prevedere come la psoriasi si evolverà in una determinata persona o quanto dureranno i periodi di esacerbazione e remissione.
Il medico adeguerà il trattamento in base al decorso della malattia.
Ad oggi, non è stato dimostrato che la dieta rappresenti un fattore di rischio per lo sviluppo della psoriasi. Pertanto, non si conosce alcun alimento che provochi la psoriasi. Inoltre, non vi è alcuna prova scientifica a sostegno di una dieta adatta a chi soffre di psoriasi.
Ciononostante, non va dimenticato che l'obesità è un fattore di rischio per tale malattia. Pertanto, seguire una dieta ipocalorica o bassa in calorie per perdere peso è vantaggioso per le persone in sovrappeso. Inoltre, la psoriasi può essere associata a malattie cardiovascolari, per cui una dieta sana, equilibrata e rispettosa del cuore, come quella mediterranea, è altamente raccomandabile.
Infine, secondo la National Psoriasis Foundation, per i celiaci affetti da psoriasi eliminare il glutine dalla propria dieta può essere utile per migliorare la psoriasi, fermo restando che tale organizzazione non raccomanda questo tipo di dieta alle persone non intolleranti al glutine.